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Legge 23/04/2019 n. 3 della Regione Emilia Romagna sui Condhotel

by Marinella on 9 Maggio 2019
Legge 23/04/2019 n. 3 della Regione Emilia Romagna sui Condhotel
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LEGGE REGIONALE 23 Aprile 2019

DISCIPLINA PER L’AVVIO E L’ESERCIZIO DEI CONDHOTEL E PER IL RECUPERO DELLE COLONIE

La nuova legge della Regione Emilia Romagna del 23 Aprile nr. 3 è stata presentata agli addetti ai lavori (geometri, ingegneri e dirigenti comunali) e agli imprenditori in questi giorni dall’Assessore Andrea Corsini. La legge che recepisce ed integra una normativa nazionale introduce una nuova forma di attività ricettiva. I Condhotel sono già diffusi in alcuni Paesi (ad esempio Stati Uniti e Francia) e possono diventare importanti anche per la nostra riviera romagnola principalmente per 2 motivi:

  1. aiuteranno gli imprenditori del turismo ad alzare il livello delle strutture di accoglienza della Riviera, sia in termini di dimensioni che di stelle;
  2. consentiranno finalmente di recuperare e dare nuova vita alle tante colonie in disuso che costeggiano il nostro lungomare.

La legge prevede che ogni Comune abbia autonomia per l’applicazione dei termini della norma. Quindi i singoli Comuni dovranno recepire la nuova normativa (speriamo in tempi strettissimi) ed eventualmente integrarla con proprie osservazioni. I Comuni potranno soprattutto deliberare delle restrizioni sulle aree in cui sarà possibile trasformare le strutture ricettive o le colonie.

Ecco alcuni dettagli su quanto prevede la nuova normativa sui Condhotel:

  • il condhotel deve avere una gestione unitaria a tempo indeterminato, questo è il punto di partenza del progetto;
  • nel condhotel devono essere presenti almeno 7 camere destinate ad alloggio alberghiero;
  • il condhotel può essere composto anche da più strutture ma le unità immobiliari devono essere inserite in un contesto unitario (ad es. su una stessa via o piazza, su lotti antistanti, inserite in un piano particolareggiato) e non devono essere più distanti di 200 metri tra loro;
  • nel condhotel la superficie utile destinata al residenziale non deve essere superiore al 40% della superficie destinata alla parte alberghiera;
  • nel condhotel deve essere presente una portineria unica che garantisce il servizio anche per gli appartamenti;
  • nel condhotel ci deve essere una gestione unitaria dei servizi; se ad esempio sono presenti la sauna o la piscina o i parcheggi, di questi servizi devono potere usufruire tutto l’anno anche i proprietari degli appartamenti;
  • a partire dall’intervento di riqualificazione la struttura deve crescere di una stella rispetto allo standard precedente. In ogni caso la struttura deve avere come minimo una categoria di 3 stelle;
  • il condhotel deve avere apertura annuale (quindi deve avere almeno 9 mesi ufficiali di apertura al pubblico).

Gli interventi previsti per la trasformazione delle strutture ricettive in condhotel:

  • devono essere di restauro o ristrutturazione (quindi è esclusa la semplice manutenzione ordinaria);
  • potranno essere di demolizione e ricostruzione in caso di adeguamenti sismici (con relative premialità);
  • non permettono in alcun modo aumento di cubature o mq;
  • riguardano strutture esistenti, da ristrutturare o trasformare, anche se al momento chiuse e non operative.

Le unità residenziali devono avere standard di costruzione e finiture uguali a quelli della struttura alberghiera. Anche per i futuri lavori di ammodernamento o manutenzione degli appartamenti bisognerà mantenere caratteristiche unitarie.

Il proprietario dell’appartamento inserito in un Condhotel può riservare per sé e i propri famigliari l’utilizzo esclusivo per tutto l’anno dell’immobile. In caso il proprietario di un appartamento voglia affittarlo ad uso turistico deve affidarsi esclusivamente al gestore unico (quindi non può affittarlo in autonomia). Il gestore deve essere informato tempestivamente dei periodi di occupazione da parte dei proprietari così da potere poi programmare la pubblicità dell’immobile sui portali turistici.

La ripartizione del canone incassato tra il proprietario dell’appartamento e il gestore unico deve essere definita in fase di stipula del contratto di compravendita.

Tutte le disposizioni sopra indicate si applicano ovviamente anche alle colonie.

Per cominciare un iter di trasformazione in Condhotel di una colonia o di una struttura ricettiva l’imprenditore deve presentare all’Ufficio Tecnico del proprio Comune il progetto corredato anche di business plan. Nel piano finanziario il gestore deve anche prevedere (in maniera indicativa) i ricavi della vendita degli appartamenti e i futuri canoni di affitto turistico che incasserà. L’avvio e l’esercizio dell’attività è soggetto a scia.

Nell’appartamento di un condhotel il proprietario potrà prendere la residenza.

In conclusione l’Assessore Regionale Andrea Corsini ha preannunciato che questa normativa sarà affiancata da un bando di 25 milioni di euro per contributi a fondo perduto destinati alla riqualificazione delle strutture alberghiere.

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